Professore emerito di procedura penale nella Università di Milano, dove ha insegnato anche diritto processuale penale comparato (1982-1990). Ha tenuto corsi di procedura penale nelle Università di Camerino, Parma e Firenze.
Dal settembre 2008 all’ottobre 2014 è stato Presidente della Associazione tra gli studiosi del processo penale – G. D. Pisapia.
Componente della prima Commissione Ministeriale per il nuovo codice di procedura penale (1974-1978), ha fatto parte dell’Ufficio legislativo del Ministero della giustizia (1975-1976). Nella seconda Commissione ministeriale che ha redatto il Progetto definitivo approvato poi nel 1988, ha coordinato, tra l’altro, i lavori di redazione del libro III sulle prove.
Sul codice del 1988 ha pubblicato in riviste straniere: An Accusatorial System in a Civil Law Country: the 1988 Italian Code of Criminal Procedure, in collaborazione con E. Selvaggi, in Temple Law Review, 1989; Das Modell des Anklageprozesses in neuen Italienischen Strafverfahrensgesetzbuch, in Zeitschrift für die gesamte Strafrechtswissenschaft, 1990. E nella prospettiva di un recupero del giusnaturalismo processuale: v. Giusto processo, Procès èquitable und Fair trial: Die Wiederentdeckung des prozessualen Naturrechts in Europa, in Juristische Zeitgeschichte, n. 6, 2004-2005, p. 483; The Accusatorial System Lost and Regained: Reforming Criminal Procedure in Italy, in The American Journal of Comparative Law, vol. LII, 2004, n. 2.
Tra gli scritti più recenti:La scuola positiva e il pensiero di Beccaria: un dissenso nascosto dietro la «venerazione riconoscente», in Riv. it. dir. proc. pen., 2014; Rethinking Evidence under Damaška’s Teaching in Visions of Justice, Liber Amicorum Mirjan Damaška, Berlin, 2016, pag. 51; nonché i volumi Estetica della giustizia penale. Prassi media, fiction, Milano, 2016, e A furor di popolo. La giustizia vendicativa gialloverde, Roma, 2019.