Pubblichiamo – per estratto – le modifiche apportate in sede di conversione del D.L. 105/2023, impattanti sulla disciplina delle intercettazione telefoniche.

Per quel che d’interesse, segnaliamo che il novellato co. 2-bis dell’art. 1 interviene sulla disciplina delle intercettazioni mediante captatore informatico, con conseguente novella del comma 1 dell’art. 267 c.p.p., mentre il co. 2-ter del medesimo articolo modifica la disciplina della verbalizzazione delle intercettazioni, novellando i commi 2 e 2-bis dell’art. 268 c.p.p.

Il comma 2, in materia di verbalizzazione sommaria viene modificato rispetto al testo originario, prevedendo che la trascrizione riguardi «soltanto il contenuto delle comunicazioni intercettate rilevante ai fini delle indagini» e chiarisce che di del contenuto non trascritto «nessuna menzione ne viene riportata nei verbali e nelle annotazioni della polizia giudiziaria, nei quali è apposta l’espressa dicitura: “La conversazione omessa non è utile alle indagini».

Il co. 2-quater, applicabile, a mente del co. 2-quinquies unicamente ai procedimenti futuri, interviene invece sulla disciplina dell’utilizzabilità delle intercettazioni in un procedimento diverso da quello nel cui ambito sono state disposte, prevedendo la modifica del comma 1 dell’art. 270 c.p.p.

Segnaliamo inoltre le cospicue innovazioni apportate dall’art. 2-bis in materia di contrasto della criminalità informatica e di cybersicurezza.

Trattasi, all’evidenza, di novelle legislative impattanti in maniera rilevante sulla generale disciplina delle intercettazioni telefoniche, sulla verbalizzazione e sull’utilizzo delle stesse in altri procedimenti.