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Decreto immigrazione-sicurezza: la relazione dell’Ufficio del Massimario

Pubblichiamo la relazione dell’Ufficio del Massimario Penale della Suprema Corte di Cassazione – redatta dal dott. Aldo Natalini – avente ad oggetto “Disposizioni urgenti in materia di diritto penale introdotte dal d.l. 21 ottobre 2020, n. 130 (cd. decreto “immigrazione-sicurezza”) convertito, con modificazioni, in l. 18 dicembre 2020, n. 173“.

Il d.l. è entrato in vigore in data  22 ottobre 2020, la relazione ripercorre i passaggi salienti del provvedimento, rammentando i rilievi del Presidente della Repubblica in sede di promulgazione della legge.

Si sofferma sull'”inedito reato” di “navigazione in zone vietate” e sulla inapplicabilità del divieto ministeriale alle operazioni di soccorso in mare che sembra dare attuazione agli autorevoli rilievi presidenziali e tuttavia fissa delle “condizioni di regolarità”, che rendono la previsione ricostruibile in termini di scriminante processuale.

In materia di delitti commessi nei centri di permanenza per i rimpatri viene estesa la c.d. flagranza differita, nonché il giudizio direttissimo atipico.

Modifiche riguardano anche la presunzione di particolare tenuità del fatto, anche con riferimento a questo tema  si sottolinea la puntualità dei rilievi contenuti nella lettera inviata dal Capo dello Stato.

Ulteriori riflessioni riguardano il tema delle comunicazioni dei detenuti , il delitto di rissa, la violazione del c.d. DASPO urbano che “subisce un vero e proprio intervento di criminalizzazione”.

Relazione Massimario Cassazione n. 100/20

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