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Recensione “El Derecho Procesal Civil y Penal desde la perspectiva de la Unión Europea: la consolidación del espacio de libertad, seguridad y justicia” a cura di Mar Jimeno Bulnes e Ángel Tinoco Pastrana, Valencia, Tirant lo Blanch, 2024, pp. 682

1. Il volume El Derecho Procesal Civil y Penal desde la perspectiva de la Unión Europea: la consolidación del espacio de libertad, seguridad y justicia a cura del Professore Mar Jimeno Bulnes e del Professore Ángel Tinoco Pastrana rappresenta un contributo fondamentale al dibattito sullo Spazio di libertà sicurezza e giustizia dell’Unione europea (SLSG), con specifico riferimento alla cooperazione giudiziaria in materia civile e, soprattutto, in materia penale.

L’intero lavoro si sofferma sulle innovazioni apportate nel settore del diritto processuale civile e della procedura penale.

La scelta dei temi trattati – di particolare rilevanza – confermano la posizione dei curatori nel panorama internazionale della ricerca in campo processual-civilistico e processual-penalistico. 

Del resto, è noto  l’impegno dei Professori Mar Jimeno Bulnes e Ángel Tinoco Pastrana in tutta Europa grazie non solo alle loro pubblicazioni scientifiche, ma anche alle loro approfondite relazioni in occasione di convegni e seminari internazionali che stimolano il dibattito tra gli operatori del settore.

Il lavoro è frutto di un ampio progetto di ricerca del Plan Nacional dell’Agencia Estatal de Investigación appartenente al Ministerio de Ciencia e Innovación dal titolo “El Derecho Procesal Civil y Penal desde la perspectiva de la Unión Europea: la consolidación del Espacio de Libertad, Seguridad y Justicia (CAJI)” che ha riunito molti tra i maggiori esperti di diritto processuale di tutta l’Unione europea.

La collaborazione internazionale, di grande prestigio, ha contribuito alla realizzazione di un’opera collettanea di assoluto rilievo, in quanto offre una panoramica ampia e completa della disciplina dell’Unione europea, arricchita da un’analisi approfondita e multidisciplinare dei più recenti istituti nei settori della cooperazione giudiziaria in materia civile e penale, analizzati privilegiando la ricchezza dei contenuti, la chiarezza espositiva e l’attualità degli argomenti, con particolare attenzione agli aspetti di maggiore criticità relativi all’armonizzazione delle discipline dei singoli Stati e al ravvicinamento delle normative.

L’analisi aggiornata dei più recenti orientamenti caratterizza il volume per dinamismo ed attualità, riuscendo a raggiungere il risultato di contribuire non solo al dibattito scientifico, ma anche ad aggiornare i professionisti del settore sui più recenti approdi della dottrina e della giurisprudenza. 

Si tratta di obiettivi sicuramente sfidanti e pienamente raggiunti grazie al lavoro dei singoli esperti che hanno approfondito le specifiche tematiche proposte, attentamente guidati  dai curatori.

Ulteriore punto di forza è la capacità di coniugare l’analisi teorica dei singoli istituti, letti alla luce dell’interpretazione fornita dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, con le esigenze pratiche dei professionisti del settore, tra cui anche gli organi del potere legislativo, esecutivo e giudiziario.

Il libro si compone di ventitré capitoli in lingua spagnola, italiana e inglese, redatti da specialisti del settore provenienti dalla Spagna, dall’Italia e dalla Polonia, suddivisi in tre sezioni. 

2. Una prima sezione è dedicata allo Spazio di libertà sicurezza e giustizia, con un approfondimento del ruolo svolto dalla Corte di giustizia alla creazione dello SLSG e alle innovazioni apportate dalla digitalizzazione della cooperazione giudiziaria e dell’accesso alla giustizia in materia civile, commerciale e penale a livello transfrontaliero con il Regolamento (UE) 2023/2844.

Con il primo contributo, il Professore Mar Jimeno Bulnes analizza il ruolo assunto dalla Corte di giustizia dell’Unione europea nella costruzione dello Spazio di libertà sicurezza e giustizia mediante le pronunce in via pregiudiziale secondo la procedura prevista dall’art. 267 TFUE e, attraverso l’esposizione di alcuni casi significativi, osserva come la giurisprudenza dell’Unione europea ha esercitato un’influenza importante per la costruzione di una cooperazione giudiziaria matura.

Il Professore Ángel Tinoco Pastrana, nell’approfondire le norme previste dal Regolamento (UE) 2023/2844, sottolinea l’ambizioso obiettivo dell’Unione europea relativo alla digitalizzazione della giustizia. Il Regolamento costituisce una tappa rilevante nel percorso di digitalizzazione della cooperazione giudiziaria. Partendo da tale assunto, l’Autore aggiunge che, in un’ottica sistematica, la fonte di diritto derivato analizzata va letta all’interno del sistema europeo con le regole previste per il sistema e-CODEX e con quanto stabilito per l’Agenzia eu-LISA per una maggiore comprensione dei meccanismi di digitalizzazione in atto.

Infine, è illustrato il pacchetto di misure sulla digitalizzazione della cooperazione giudiziaria e sull’accesso alla giustizia in materia civile, commerciale e penale transfrontaliera dal Professore Alejandro Hernández López. Con la proposta di Regolamento COM(2021) 759 final e con la proposta di direttiva COM(2021) 760 final si mira a individuare in modo predefinito dei canali sicuri per l’applicazione degli strumenti di cooperazione giudiziaria, al fine di migliorarne l’efficienza. IN particolare, ci si sofferma sul principio “digital by default” nelle comunicazioni tra autorità e sull’impiego della videoconferenza nei processi.

3. Una seconda sezione affronta le tematiche proprie della cooperazione giudiziaria in materia civile.

La Professoressa Begoña Vidal Fernández approfondisce il Regolamento (UE) 2019/1111 (Regolamento Bruxelles II Bis) relativo alla competenza, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, e alla sottrazione internazionale di minori. Si osserva come già dalla denominazione del Regolamento emerga la volontà del legislatore europeo di rispondere alle esigenze emerse in questi anni in tema di lotta alla sottrazione dei minorenni e di protezione degli stessi.

Un’analisi relativa agli sviluppi della due diligence aziendale in relazione ai diritti umani è svolta dalla Professoressa Carmen Márquez Carrasco. Si affronta il tema della crescente responsabilizzazione delle imprese nei confronti dei diritti umani nell’ambito delle politiche aziendali e si dà ampio risalto alla direttiva (UE) 2024/1760, la cui ratio consiste nel prevenire e mitigare gli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente.

La Professoressa Marina San Martín Calvo, invece, si è soffermata sugli aspetti critici della direttiva (UE) 2019/1023 riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l’esdebitazione e le interdizioni, e le misure volte ad aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione. Obiettivo della studiosa è approfondire gli aspetti più rilevanti della riforma spagnola intervenuta in ragione del recepimento della direttiva e che ha profondamente innovato il sistema interno, concentrandosi sui nuovi strumenti prefallimentari, tra cui i piani di ristrutturazione.

Il Regolamento (UE) 655/2014 che istituisce una procedura per l’ordinanza europea di sequestro conservativo su conti bancari al fine di facilitare il recupero transfrontaliero dei crediti in materia civile e commerciale è l’oggetto del contributo della Professoressa Regina Garcimartín Montero. L’ordinanza europea di sequestro conservativo su conti bancari è un provvedimento emesso senza un previo contraddittorio con il debitore. È ritenuto dall’Autrice uno strumento volto a contribuire ad aumentare la fiducia nei mercati europei da parte degli operatori economici attraverso dei meccanismi rapidi ed efficienti.

La Professoressa Mercedes Serrano Masip, con il suo lavoro, illustra il Regolamento (UE) 2020/1783 relativo alla cooperazione fra le autorità giudiziarie degli Stati membri nell’assunzione delle prove in materia civile o commerciale. Ritiene fondamentale l’individuazione di standard e regole comuni da applicare in tutti gli Stati membri e fa emergere alcune criticità interpretative di alcune norme del Regolamento, al fine di agevolare la cooperazione giudiziaria.

Il contributo del Professore Rodrigo Miguel Barrio scruta le possibili future prospettive per l’introduzione di uno strumento europeo di mediazione e conciliazione nel mondo del lavoro. Si tratta di strumenti volti a ridurre il carico giudiziario ed a favorire la ragionevole durata dei processi e una efficiente organizzazione degli uffici. Attraverso l’analisi della direttiva 2008/52/CE, è formulata una proposta di direttiva sulla mediazione in materia di lavoro. 

Infine, Íñigo Herrero Elejalde, Magistrado del Juzgado 1ª Instancia e Instrucción nº 2 Puerto de la Cruz, fa una panoramica relativa all’evoluzione del concetto di “materia contrattuale” nell’ambito del Regolamento (UE) 2012/1215.

4. La parte più corposa è sicuramente la terza, dedicata alla cooperazione giudiziaria in materia penale, a testimonianza del forte interesse dei curatori per la procedura penale a vocazione europea. Questa rappresenta la sezione di maggior rilevanza per gli studiosi della giustizia penale, con contributi che stimolano plurime  riflessioni ed ambiscono ad essere la base per future ricerche.

La Professoressa Belén Sánchez Domingo ha affrontato il delicato  tema – anche dal punto di vista emotivo – della tutela penale della sfera sessuale dei minori nell’ambito della cooperazione giudiziaria penale, riflettendo sui progressi compiuti dall’Unione europea riguardo alla protezione dei minori sia offline sia online. Dato l’aumento considerevole degli abusi sessuali su minori a cagione della digitalizzazione, l’adozione di strumenti che forniscano una risposta adeguata a livello europeo è ritenuta indispensabile per la lotta a tali forme di criminalità. Il contributo, quindi, tratta le linee tracciate dall’UE utili a stabilire un quadro giuridico armonizzato per la prevenzione, l’individuazione, la denuncia e l’eliminazione delle forme di abuso sessuale su minori online.

Ordine di protezione europeo, integrità e privacy nell’era digitale è il tema esaminato dalla Professoressa Cristina Ruiz López, che, dopo aver evidenziato come sia poco utilizzato nel contesto digitale, conclude rilanciando l’ordine di protezione europeo come valido strumento per la tutela dei diritti delle vittime anche qualora il reato sia commesso nello spazio digitale.

Il riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e di confisca è oggetto degli approfondimenti svolti dalla Professoressa Annalisa Mangiaracina. Importante strumento per la lotta alla criminalità organizzata di stampo transnazionale, il riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e confisca è stato ormai esteso a tutti i provvedimenti ablativi reali, tra cui anche la confisca senza condanna. Tuttavia, grazie al dialogo fruttuoso tra le Corti, il quadro normativo potrebbe ben presto mutare. Infatti, con il ricorso 29614/16 del 28 luglio 2023 relativo a un caso italiano, la Corte europea dei diritti dell’uomo è stata chiamata a pronunciarsi sulla compatibilità tra le misure di prevenzione patrimoniali ed il sistema della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali. In attesa della pronuncia, l’Autrice auspica un intervento del legislatore.

La Professoressa María Ángeles Pérez Marín ha approfondito la lotta al riciclaggio ed al finanziamento della criminalità organizzata mediante le criptovalute. Ormai assurto a tema caldo della procedura penale, l’impiego delle criptovalute da parte della criminalità organizzata è un fatto particolarmente complesso da accertare a causa delle difficoltà dovute al tracciamento delle transazioni ed all’anonimato dei soggetti coinvolti, siccome operano su moderne tecnologie come la blockchain. Ciò costituisce, nel processo penale, un importante ostacolo allo svolgimento delle indagini.

Con un contributo sui diritti fondamentali dell’imputato nel contesto del sistema giudiziario penale dell’UE, la Professoressa Joanna Beata Banach-Gutiérrez considera indispensabile per un pieno rispetto dei diritti fondamentali migliorare l’attuazione e la pratica applicazione delle sei direttive dedicate alle procedure penali nazionali. Sottolinea come il rispetto dei diritti fondamentali dell’imputato sia pressocché dipeso dalla volontà politica dei singoli Stati membri ed evidenzia come sia utile formare i giudici, i pubblici ministeri e le altre autorità sugli argomenti relativi alla procedura penale di matrice unionistica.

La dottoressa Serena Cacciatore indica le sfide future della cooperazione giudiziaria penale nel campo della criminalità organizzata, anche concentrandosi sul concetto e sulla definizione di criminalità organizzata. Si sottolinea il potenziale dell’UE nell’affrontare le nuove sfide poste per la lotta alla criminalità organizzata e si auspica un’intensificazione della cooperazione sia all’interno dell’Unione sia a livello internazionale.

L’analisi del quadro giuridico dell’Unione europea dedicato alla lotta alla corruzione alla luce delle regole previste per la Procura europea e della disciplina di cui al Regolamento (UE) 2023/1543 relativo agli ordini europei di produzione e agli ordini europei di conservazione di prove elettroniche nei procedimenti penali e per l’esecuzione di pene detentive a seguito di procedimenti penali è stato, invece, affidato alla dottoressa Costanza De Caro.

La dottoranda Linda Pincelli analizza il rapporto che intercorre tra la disciplina della confisca di prevenzione ex art. 24 d. lgs. 6 settembre 2011, n. 159, e le garanzie previste dal Regolamento 2018/1805 relativo al riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e di confisca, sotto il prisma del principio del mutuo riconoscimento e del principio del nemo tenetur se detegere.

La Professoressa Susana Alvarez de Neyra Kappler affronta l’impatto della direttiva (UE) 2016/800 sulle garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali nel sistema di giustizia penale minorile spagnolo, facendo emergere molteplici criticità della disciplina interna.

Esplora le implicazioni dell’impiego del criterio della gravità del reato come presupposto per l’adozione di misure investigative, sia a livello dell’Unione europea sia a livello nazionale, il dottore Francesco Sanvitale. L’attenzione del contributo è rivolta in particolare alla disciplina del mandato di arresto, dell’ordine europeo d’indagine e della Procura europea, con interessanti conclusioni relative all’applicazione del principio di proporzionalità.

L’approfondimento dedicato alle attività dei coordinatori dei servizi digitali in merito alle segnalazioni sui contenuti illegali previsto dal Regolamento (UE) 2022/2065 relativo a un mercato unico dei servizi digitali è stato svolto dalla dottoressa Chloé Fauchon.

Il dottore Lorenzo Agostino si è occupato di monitoraggio elettronico transfrontaliero, con particolare riferimento alla protezione della privacy dell’indagato.

Infine, la dottoressa Ana María Vicario Pérez fa emergere le principali lacune all’interno della disciplina dell’Unione europea in relazione alle esigenze poco considerate di una cooperazione giudiziaria in materia penale anche nelle ipotesi di enti da reato.

Concludendo, El Derecho Procesal Civil y Penal desde la perspectiva de la Unión Europea: la consolidación del espacio de libertad, seguridad y justicia, disponibile in open access al link https://open.tirant.com/cloudLibrary/public/openAccess, si candida a diventare un punto di riferimento per chi si occupa di diritto processuale europeo, con particolare riferimento al settore processual-penalistico.

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