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Terra dei Fuochi: rischio per la vita “sufficientemente grave, reale e accertabile” per la Corte EDU

Corte europea dei diritti dell’uomo, Prima Sezione, sentenza del 30 gennaio 2025, Cannavacciuolo e altri c. Italia, ricorsi nn. 51567/14 e altri

La sentenza segnalata ad oggetto il fenomeno di inquinamento cagionato dallo sversamento, dall’interramento e dall’incenerimento di rifiuti da parte di gruppi criminali organizzati, nonché da parte di industrie, imprese e individui che hanno operato al di fuori dei limiti di qualsiasi condotta lecita, nella c.d. Terra dei fuochi in Campania.

Si tratta di una pronuncia particolarmente rilevante siccome è una “sentenza pilota”.

La Corte ha accertato l’esistenza di un rischio per la vita “sufficientemente grave, reale e accertabile” per invocare la lesione dell’art. 2 CEDU e far sorgere un obbligo di agire da parte delle autorità. La Corte ha anche considerato “imminente” il rischio per la vita.

La Corte inoltre ha accertato il mancato rispetto dell’obbligo di protezione, inteso quale la necessità di indagare, identificare e valutare la natura e il livello del rischio da parte delle istituzioni italiane, in ragione della circostanza che non vi fosse certezza scientifica circa gli effetti precisi che l’inquinamento avrebbe prodotto sulla salute dei cittadini.

Infatti, l’art. 2 CEDU impone alle autorità nazionali di adottare tutte le misure appropriate per salvaguardare la vita dei cittadini residenti nei comuni della Terra dei Fuochi.

La Corte si dichiara colpita dall’assenza di un approccio sistematico all’identificazione delle aree interessate e degli inquinanti rilasciati nell’ambiente prima delle azioni compiute a partire dal 2013, nonostante le autorità fossero a conoscenza di tutti gli aspetti significativi del problema da quasi due decenni e non è convinta che dal 2013 le autorità abbiano adottato misure adeguate per identificare le aree interessate dal fenomeno di inquinamento, la natura e l’entità della contaminazione.

Pertanto, condanna l’Italia, ritenendo che le autorità non abbiano agito con la diligenza richiesta dalla gravità del caso per accertare l’impatto sulla salute del fenomeno di inquinamento nella Terra dei Fuochi e proteggere la vita dei cittadini.

Siccome sono state rilevate la natura persistente del problema e le carenze sistemiche, la Corte ha applicato la procedura della “sentenza pilota”, ai sensi dell’art. 46 CEDU, prescrivendo all’Italia di adottare: una strategia globale e maggiormente strutturata che tenga conto di misure esistenti e future; un meccanismo di monitoraggio indipendente che verifichi l’attuazione e l’impatto delle misure introdotte nell’ambito della strategia globale; una piattaforma completa e accessibile volta a informare il pubblico sui rischi potenziali o effettivi per la salute e sulle azioni intraprese o previste per gestire tali rischi.

Il Governo italiano ha a disposizione 2 anni per attuare le misure previste.

Normativa di riferimento

Artt. 2, 41 e 46 CEDU

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